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Ciao Raffaele, ti ricordiamo così, mentre emozionato e con qualche lacrima facevi fatica a salutare tutti dopo il Festival dei Cori Giovanili. Poche persone hanno contribuito alla Cultura come hai saputo fare tu. E ti saremo sempre grati per averci coinvolto nelle tue iniziative. Lassù, dove ti conoscono bene, ti avranno accolto con un coro di Angeli.

Caro Raffaele,

sono io, la Musica, e sono sicura che mi stai ascoltando.

Sono quella che hai amato da sempre e per sempre.

Quella per cui hai combattuto con il cuore di un guerriero.

Quella per cui non hai dormito tante notti.

Sono io, la Musica.

Quella che hai portato davanti a mille altari.

Quella che hai fatto suonare davanti a centinaia di migliaia di persone.

Quella per cui hai donato la tua vita.

Sono io, la Musica.

L’essenza della tua vita,

la storia della tua vita,

la passione della tua vita.

Sono io, la Musica.

Vedo giovani cantare al tuo fianco,

bandiere di tante nazioni che sventolano,

Lucie che arrivano a terra cullate dal Lago.

E poi la tua commozione,

la stanchezza che ricopre le parole,

gli occhi lucidi nel vedere un sogno realizzato,

mentre pensi già al prossimo,

e a quell’altro ancora.

Caro Raffaele,

sono io, la Musica,

e sono qui, oggi, assieme a tanti tuoi amici

a celebrarti, ringraziarti e accompagnarti

verso il luogo dove cantano gli angeli.

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